«L’attuale Unione Comuni Valdaso […] ha fallito i suoi obbiettivi di efficientamento dei costi e dei servizi. Occorrerà tentare di rilanciarla e verificare la persistenza delle ragioni fondanti». (dal Programma elettorale della lista Berdini Sindaco)
Dopo un periodo di valutazione durato tre anni sulle reali condizioni dell’offerta di servizi associati dell’Unione Comuni e la possibilità di rilanciarne l’attività, il Comune di Pedaso ha scelto di uscire dall’ente e riorganizzare in forma privata i due unici servizi associati rimasti in seno all’Unione stessa. La decisione di uscire dall’associazione, era stata deliberata in sede di Consiglio comunale sei mesi fa, così come nel rispetto dello statuto dell’Unione, e sarà effettiva dal primo gennaio.
L’Unione Comuni era stata fondata nel 2001, sulla volontà di associarsi dei sette Comuni di: Monterubbiano, Moresco, Lapedona, Montefiore dell’Aso, Altidona, Campofilone e Pedaso. Nel corso degli anni, l’ente si è trovato dinanzi a diverse criticità da risolvere (di natura economica e burocratica) che hanno portato all’alienazione della sede e alla perdita di tanti servizi associati, fino a rimanere con quelli del gruppo di Protezione civile e dell’ufficio tributi. Il primo Comune ad uscire dall’Unione fu Montefiore dell’Aso, mentre oggi la scelta di uscire dall’associazionismo è quella di Pedaso. Va specificato che i due sindaci Lucio Porrà di Montefiore e Vincenzo Berdini di Pedaso, sono stati tra i fondatori dell’Unione stessa.
«L’ente era nato con tante aspettative ed un determinato progetto da sviluppare per il territorio – spiega Berdini –. Quando sono stato rieletto sindaco, tre anni fa, ho trovato un ente con tanti problemi da affrontare, fino ad arrivare all’erogazione di servizi ridotti al lumicino: Protezione civile e ufficio tributi. Da qui, ci siamo dati un tempo per analizzare le possibilità di rilancio o meno dell’attività dell’ente in relazione alle circostanze. Sono passati venti anni dalla fondazione dell’Unione – prosegue – sapevamo prima e sappiamo adesso che il “piccolo e bello” riferito all’amministrazione dei piccoli Comuni, non ha mai funzionato. Ma, quando un’Unione non condivide più servizi, non ha più efficienza. E tutto questo va considerato tenendo conto che l’Unione Comuni non è una convenzione tra Comuni, ma una struttura amministrativa sovrastante a tutti gli effetti, che porta con sé gli oneri di un ente aggiuntivo».
Dunque Pedaso, va verso la riorganizzazione interna dei servizi precedentemente associati. «Stiamo già predisponendo il gruppo di volontari della Protezione civile per poi redigere il piano di Protezione – conclude Berdini – mentre per la gestione dell’ufficio tributi stipuleremo una convenzione con un’azienda privata di Fermo che già collabora con l’Unione comuni. Da qui, l’idea è quella di proseguire con l’organizzazione a livello comunale».
L’Amministrazione comunale di Pedaso intende inoltre ribadire che la formalizzazione di questa uscita è la conclusione di un percorso di valutazione annunciato con la massima trasparenza ai propri concittadini già nella campagna elettorale; tale atto non si accompagna certo ad alcun risentimento nei confronti dell’Unione Comuni e non intende pregiudicare in alcun modo lo spirito di fattiva e leale collaborazione che da sempre ha contraddistinto e continuerà a contraddistinguere le nostre relazioni con tutte le amministrazioni vicine.